Lo Scirocco divide la Sicilia: 35°C a Palermo, 20°C a Catania. Area etnea: caldo estivo nel weekend


15 gradi di differenza tra Palermo e Catania, addirittura 19 tra il capoluogo di regione e Messina: un'isola nell'isola, stagioni a confronto a breve distanza. Per comprendere le cause del drastico divario termico che intercorre tra un settore e l'altro della Sicilia è sufficiente analizzare la situazione alla scala sinottica e tenere in debita considerazione la complessa orografia del nostro territorio. La dinamica è da manuale.

Una vasta circolazione depressionaria interessa l'Europa occidentale e il vicino Atlantico, innescando un flusso d'aria calda in quota dal Nord Africa in direzione della nostra regione. Il notevole gradiente barico tra i Balcani e il Mediterraneo occidentale alimenta, inoltre, una forte ventilazione sud-orientale al suolo, elemento chiave dell'evoluzione meteorologica odierna.

Lo Scirocco giunge sulla costa ionica come vento umido e relativamente fresco dal mare: ne scaturiscono addensamenti nuvolosi più consistenti a ridosso del versante orientale dell'Etna e sui Peloritani in un contesto uggioso e quasi autunnale. Malgrado la portata non trascurabile del flusso africano — testimoniata dalle isoterme prossime ai +22°C alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1500 metri in libera atmosfera) — Catania registra appena 20°C con umidità relativa vicina al 90% e nello Stretto di Messina, tra un piovasco e l'altro, non si superano i 16°C. Ad appena 500 metri di altitudine, i 15°C di Linguaglossa rappresentano il valore più basso dell'intera regione: in Sicilia orientale, quest'oggi, non c'è traccia dell'avvezione calda.

Situazione antitetica lungo la fascia tirrenica, in particolar modo nelle località a nord delle catene montuose. Qui i venti meridionali (Ostro e Scirocco), dopo un lungo tragitto nell'entroterra siciliano, interagiscono con le vette dei Monti di Palermo, delle Madonie e dei Nebrodi: si instaura l'effetto föhn, le correnti in caduta dai crinali accelerano, si riscaldano drasticamente e perdono gran parte della loro umidità. Dopo aver scavalcato i rilievi, gli effetti sul Tirreno sono eclatanti: al Teatro Massimo di Palermo si registrano 35°C con il 20% di U.R, mentre a Barcellona Pozzo di Gotto le raffiche superano i 70 km/h.

Prossime 48 ore: venti in rotazione, caldo estivo sulla Sicilia orientale — Nelle giornate di venerdì e sabato persisterà l'afflusso di aria particolarmente calda dall'entroterra africano. Il getto in quota aspirerà, per altro, ingenti quantitativi di pulviscolo dal deserto del Sahara in direzione della nostra isola, rendendo i cieli tipicamente lattiginosi. In questo contesto sarà ancora una volta centrale il ruolo della ventilazione al suolo.

L'atteso indebolimento dello Scirocco determinerà con ogni probabilità un sensibile abbassamento termico sui versanti tirrenici delle province di Trapani, Palermo e Messina, dove il favonio verrà sostituito da una blanda ventilazione di direzione variabile. I picchi termici decisamente più contentuti, tuttavia, saranno parzialmente controbilanciati dall'incremento dei tassi di umidità.

Il caldo estivo farà capolino sulla Sicilia orientale nella giornata di domani. Sull'area etnea attese temperature massime comprese prevalentemente tra i 27 e i 31°C; caldo torrido sulla Piana di Catania (Catenanuova, Ramacca, Paternò) con punte di 34/35°C, più freschi i tratti costieri in presenza delle brezze. Le propaggini settentrionali del promontorio subtropicale interesseranno la Sicilia fino a domenica.

© MeteoEtna.com | 11 maggio 2017

Andrea Bonina

Laureato in Geologia presso l’Università di Catania, meteorologo di MeteoSolutions SRL presso 3Bmeteo.com.

2 pensieri riguardo “Lo Scirocco divide la Sicilia: 35°C a Palermo, 20°C a Catania. Area etnea: caldo estivo nel weekend

  • 21 Maggio 2017 in 12:03
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    buongiorno, analisi dettagliata e veramente molto interessante per chi come me sta per organizzare le vacanze in sicilia, in luglio. Ho alcuni problemi di salute per cui dovrei evitare il caldo torrido con alta umidità, senza rinunciare in toto alla vacanza, e mi chiedevo quale fosse la costa più indicata. Considerando che resto in sicilia tutto il mese, e non ho ancora prenotato nulla, mi è sembrata una idea alternativa, ma molto utile per me e le mie patologie, prediligere non solo i luoghi culturali e naturalistici più belli, ma seguire anche il percorso del “meno afoso”. Presumo che lungo l’arco del mese ci siano magari variazioni ragionevolmente prevedibili, tali da suggerire siti e cercare di evitarne altri. Un parallelo con il detto trentino per cui se hai un nemico devi mandarlo a Bolzano d’inverno e a Trento d’estate, mentre tu sei a Merano. Qualsiasi suggerimento sarà gradito. Buon lavoro

  • 8 Giugno 2017 in 0:27
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    Un caro saluto.

    La distinzione termoigrometrica tra un settore e l’altro della Sicilia va attuata principalmente tra le aree interne e le località marittime.

    COSTE | Se si accettuano configurazioni meteorologiche particolari e comunque relegate ad un breve lasso temporale, come nel caso della dinamica descritta nell’articolo, i litorali si mostrano generalmente tutti piuttosto afosi, con variazioni strettamente dipendenti dal sottile equilibrio tra le brezze marine (mitiganti ma particolarmente cariche di umidità) e i ‘venti di terra‘ (molto caldi e secchi). In condizioni normali, le brezze tendono a farsi prevalenti nelle ore diurne (tarda mattinata, pranzo, pomeriggio), mentre in serata può intervenire maggiormente una ventilazione di direzione variabile.

    Gli indici di disagio corporeo calcolati dal centro Ibimet per la Sicilia sulla base del rapporto tra temperatura e umidità non mostrano sostanziali variazioni tra la costa tirrenica, lo Ionio e il Canale di Sicilia. Non esiste città costiera perennemente più o meno afosa dell’altra: il quadro termoigrometrico è variabile tra un momento e l’altro della giornata, tra mattina e pomeriggio, tra un giorno e l’altro.

    In questo contesto, nell’attenuazione del disagio corporeo può rilevarsi importante il ruolo della ventilazione: i settori mediamente più ventosi della regione si concentrano nelle province occidentali (trapanese, palermitano occidentale e ovest agrigentino) e sull’estremo sudest (basso siracusano e ragusano). A titolo d’esempio, tra le località turisticamente più gettonate, San Vito Lo Capo e Marsala nel trapanese (qui, non a caso, tra le saline spiccano i mulini a vento) e Portopalo di Capo Passero, con l’Isola delle Correnti, in provincia di Siracusa. La ventilazione, che si concentra soprattutto nelle ore diurne e può cessare in serata, diventa ancora più vivace, neanche a dirlo, nelle isole minori (Egadi, Eolie, Pelagie, Pantelleria, Ustica).

    AREE INTERNE | Per il caldo torrido, secco, bisogna spostarsi di pochi chilometri nell’ENTROTERRA. La Piana di Catania, l’ennese, il nisseno e, più in generale, i settori collinari e interni della regione, presentano giornate con temperature massime molto frequentemente prossime o superiori ai 31/33°C, ma tassi di umidità estremamente ridotti. Durante le avvezioni di calore, diverse località superano i 35°C con UR del 10-20%. In un contesto mediamente anticiclonico, tipico del mese di luglio, dopo il solleone pomeridiano in serata la colonnina di mercurio tende ad attestarsi tra i 18 e i 22°C, con UR del 40-60% (in modo antitetico rispetto alle temperature, il picco igrometrico si raggiunge nelle ore più fresche).

    Temperature nel complesso piacevoli e quasi mai eccessive, anche di giorno, si registrano a partire dalla fascia altimetrica degli 800/1000 metri, anche in questo caso con umidità contenuta. I boschi dei Nebrodi e della Madonie possono rivelarsi mete sicure se si è in cerca di refrigerio.

    * In allegato la distribuzione dei tassi di umidità in una tipica giornata estiva siciliana (si noti la legenda: i picchi corrispondono alle tonalità azzurre/blu/violacee).

    Umidità relativa al suolo

    Andrea Bonina – MeteoEtna.com

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